Eseguito dall’azienda ospedaliera Marche Nord il primo intervento nella regione Marche di artroprotesi di spalla mediante un sistema computer assistito. Una nuova metodica che permette un posizionamento migliore della protesi e dunque una ripresa più rapida per il paziente trattato.
“Il miglior posizionamento delle componenti protesiche che tale tecnica consente – spiega il primario di ortopedia di Marche Nord Pierangelo De Simoni – permette di ottenere un risultato finale superiore qualitativamente rispetto ad una procedura standard, con vantaggi evidenti per il paziente. L’equipe di Ortopedia dell’ospedale, per la prima volta per il sistema sanitario regionale, ha realizzato un intervento con questo sistema innovativo, un primato di cui andiamo orgogliosi”.
Questa metodica, eseguita dal Dr. Luca Memè e dal Dr. Achille Mari, si avvale di una tecnologia controllata dal chirurgo e assistita da un computer che offre qualità e riproducibilità nell’artroplastica totale di spalla. Per realizzare questo percorso occorre un’accurata pianificazione pre-operatoria, mediante l’acquisizione di immagini TAC dell’articolazione. Tali riproduzioni vengono successivamente rielaborate per creare un planning preoperatorio che viene seguito durante atto chirurgico, mediante la navigazione GPS con l’utilizzo di un tablet che in tempo reale aiuta il chirurgo mediante immagini 3D. Sono questi passaggi che permettono un miglioramento del risultato finale in termini di posizionamento dell’impianto, migliore articolarità e riduzione dell’usura. Tale metodica è impiegabile sia nella traumatologia che nella chirurgia di elezione della spalla.
Altro passo significativo nel miglioramento dell’offerta sanitaria in ambito ortopedico è il modello organizzativo che si cerca di utilizzare in collaborazione con l’unità operativa di anestesia, diretta dal Dr. Michele Tempesta, e con il servizio di fisiatria, diretto dalla Dr.ssa Simoncelli, e che prevede un percorso di assistenza pre e post operatoria in grado di ridurre la maggior parte degli stimoli negativi per il paziente (catetere urinario, drenaggi articolari, dolore).
“Il modello organizzativo che cerchiamo di utilizzare – spiega il dottor Memè – ci consente, in casi selezionati, grazie alle più moderne e selettive tecniche di analgesia post operatoria, di far riprendere al paziente il movimento dell’articolazione operata e la deambulazione autonoma assistita nella stessa mattinata in cui viene realizzato l’intervento chirurgico. Un percorso organizzativo che riduce significativamente l’utilizzo di trasfusioni”.
“Un altro risultato importante raggiunto dalla squadra – spiega De Simoni – con numeri sempre in crescita. Gli interventi nel 2018 hanno raggiunto quota 2650 con l’azienda ospedaliera Marche Nord al primo posto, nelle strutture sanitarie delle Marche, secondo il sito www.doveecomemicuro.it, per il maggior numero di interventi per frattura del collo del femore rispettando al contempo il valore di riferimento istituzionale per cui almeno il 60% delle operazioni sono eseguite entro 48 ore dal ricovero.
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