Più qualità, meno rischi:
questione di formazione

Il direttore sanitario spiega le azioni messe in campo dall’azienda ospedaliera per ridurre le situazioni che rappresentano un rischio per dipendenti e malati.

“Lavarsi attentamente le mani è un gesto che può sembrare semplice, per i medici e gli infermieri, ma diventa fondamentale per la prevenzione di uno tra i più comuni rischi (la trasmissione di patogeni) e per la qualità del servizio ospedaliero che offre una struttura sanitaria”. Spiega così in parole povere cosa significa rischio clinico il direttore sanitario dell’azienda ospedaliera Marche Nord Edoardo Berselli.

Direttore cosa significa formazione quando si parla di prevenzione e sicurezza del paziente?
Non si può prescindere dal lavoro di integrazione tra gestione del rischio clinico e il sistema di coordinamento della qualità. La qualità raccoglie le situazioni che rappresentano un rischio sia per i dipendenti che per i malati e contribuisce a trovare una risposta multidisciplinare alle criticità riscontrate, coinvolgendo tutte le professionalità interessate a quell’atto.

Un’attività continua che non si ferma mai?
Abbiamo costruito un sistema attento di segnalazioni di tutte le non conformità e l’integrazione spinta tra tutti i referenti periferici per la qualità con i referenti per il rischio clinico. Poi non dimentichiamo che esiste un lavoro costante di sinergia dell’igiene ospedaliera con la sorveglianza sanitaria (controllo infezioni ospedaliere, controllo puntuale delle aree più sensibili ) che serve a monitorare e migliorare continuamente la qualità e a prevenire situazioni a rischio.

Cosa fa l’azienda per formare il personale?
Sono stati erogati tre corsi di formazione specifica per la gestione del rischio clinico con 180 partecipanti. Cosi come per la qualità: 5 edizioni per 136 partecipanti, nell’ottica di scambio continuo di informazioni con l’obiettivo di rendere sempre più sicure le attività nell’ospedale per i pazienti, cercando sempre più di prevenire e intercettare le situazioni a rischio invece di intervenire quando il problema si è manifestato.

Il Direttore sanitario Edoardo Berselli

berselli alla scrivania

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