La Stroke Unit di Marche Nord, per la cura dei pazienti colpiti da ictus cerebrale ischemico, la prima in termini di casistica della regione Marche. Si tratta di una struttura di eccellenza impegnata in prima fila a combattere una patologia grave e potenzialmente invalidante che troppo spesso incide in maniera pesante sulla qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari.
“L’ictus cerebrale – spiega il responsabile dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Stroke Unit Giancarlo Francolini – è prima causa di disabilità grave, seconda causa di demenza, terza causa di morte. Il reparto trova il suo razionale nella necessità del trattamento immediato delle malattie vascolari cerebrali acute e nel costante monitoraggio del paziente colpito da ictus cerebrale acuto. E’ una delle Stroke Unit marchigiane che effettua il maggior numero di trattamenti”.
La nostra Stroke Unit è una delle 7 esistenti nella nostra regione ed è stata autorizzata ad effettuare il trattamento fibrinolitico in quanto soddisfa i rigorosi requisiti strutturali e professionali richiesti. Questa struttura è nata nel 2010 come Unità Operativa Semplice, nell’ambito della Medicina Interna diretta dal dottor Gabriele Frausini.
“Oggi disponiamo di trattamenti che rispetto al passato possono cambiare radicalmente la storia clinica di un paziente colpito da ictus cerebrale ischemico – aggiunge il responsabile del reparto – il personale è stato addestrato specificamente ed è in grado di garantire un approccio multidisciplinare coordinato ed esperto al trattamento e all’assistenza del paziente con ictus cerebrale. I dati della letteratura ci dicono che ogni 30 minuti un paziente con ictus, che avrebbe potuto essere salvato, muore o rimane invalido per sempre perché è stato trattato in strutture che non possono garantire la miglior cura a questi pazienti. Per questo motivo vengono definite patologie tempo-dipendenti: è fondamentale per poter beneficiare del trattamento medico specifico, che venga effettuato solo presso la Stroke Unit nel più breve tempo possibile”.
Il Responsabile della Stroke Unit, Dr. Giancarlo Francolini
L’ictus cerebrale nell’80% dei casi è di natura ischemica, cioè provocato dalla chiusura di un’arteria (o per una trombosi o per una embolia) che porta sangue al cervello. A seconda della sede del cervello colpita dalla ischemia, verrà compromessa la funzione corrispondente a quella sede anatomica: il paziente potrà lamentare un deficit di forza (paresi o paralisi agli arti di un lato del corpo,) o di sensibilità ( formicolio, addormentamento), disturbi della parola (non riesce ad articolarle bene) o del linguaggio ( non riesce ad esprimersi o non è in grado di capire ciò che gli viene richiesto), disturbi visivi ( cecità improvvisa monoculare o deficit di meta campo visivo).
“Il tempo è cervello – conclude il responsabile – da quando inizia un ictus cerebrale ischemico sappiamo che ogni secondo che passa muoiono 32.000 neuroni, ogni minuto 1.900.000, ogni ora 120.000.000; quindi prima siamo in grado di poter effettuare il trattamento maggiori sono le possibilità di salvare il cervello del paziente colpito da ictus, garantendo così un completo recupero delle funzioni compromesse”.
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