Premio Sham, promossa Marche Nord: il suo progetto batte 122 best practice

L’azienda ospedaliera è tra le aziende sanitarie in Italia a vincere la quarta edizione del premio Sham, l’appuntamento annuale targato Gruppo Sham – mutua leader nel settore delle assicurazioni per la Responsabilità Civile Sanitaria – promosso tra le aziende sanitarie per diffondere la cultura della prevenzione del rischio clinico. Il progetto ad avere la menzione speciale è quello relativo alla ‘gestione in sicurezza dei pazienti in trattamento chemioterapico orale’ ed è stato selezionato tra altre 122 best practice giunte dagli altre realtà sanitarie.

“Un riconoscimento che ci riempie di orgoglio – spiega il Direttore Generale Maria Capalbo – abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare in questi anni con entusiasmo e certamente questi momenti contribuiscono a sviluppare, in tutte le donne e gli uomini che ogni giorno lavorano per rispondere ai bisogni dei pazienti, il giusto spirito di appartenenza. Il ringraziamento in primis va a loro. Siamo sulla strada giusta e dobbiamo continuare a operare in squadra con responsabilità avendo sempre presente l’obiettivo: quello di migliorarsi sempre per dare le risposte adeguate ai cittadini che si rivolgono alla nostra azienda”.

“Il Premio Sham – spiega il direttore sanitario dell’azienda ospedaliera Marche Nord Edoardo Berselli – promuove vere e proprie best practice alla base di quella sanità pubblica italiana sicura e in continuo miglioramento. L’azienda in questi anni ha investito tantissimo sulla prevenzione del rischio clinico –– un’attività che ha portato ad affinare e cambiare procedure sanitarie in corso per dare maggior garanzie all’operatore e al malato. Il braccialetto identificativo, la procedura della ‘conta delle garze e delle pinze’ durante un intervento chirurgico. Questi due esempi importanti”.

La premiazione è avvenuta in occasione del Forum Risk Management 2019, in svolgimento a Firenze e dove l’azienda ospedaliera, per la prima volta, presenta le sue performance. “Il nostro progetto – aggiunge Nicola Nardella, responsabile del Rischio Clinico dell’AORMN – parte dal fatto che oggi sono numerosi i farmaci già utilizzati e molti altri attualmente in via di sviluppo, che saranno disponibili nel prossimo futuro esclusivamente per uso orale. Il fenomeno non è confinato a particolari tipi di neoplasie, stadi di malattia, linee di trattamento o meccanismi d’azione, ma sembra diventare un comune denominatore. I vantaggi per il paziente e per il sistema sanitario sono evidenti: comodità di assunzione a domicilio, riduzione degli accessi in ospedale e dell’ospedalizzazione. Inoltre, per prevenire possibili errori dovuti all’auto-somministrazione e dunque la necessità di garantire la sicurezza delle cure, impongono nuovi modelli gestionali ed organizzativi. Per questo Marche Nord ha attivato l’ambulatorio infermieristico per la gestione delle chemioterapie orali per garantire un modello assistenziale di presa in carico globale, orientando il paziente ed i caregivers nel percorso di trattamento della patologia con particolare attenzione alla sicurezza delle cure”.

“Il progetto – conclude la Dott.ssa Stefania Rasori, direttore delle Professioni Sanitarie – è una procedura ormai usuale in azienda: prevede che ogni paziente candidato ad un trattamento chemioterapico orale, venga preventivamente sottoposto ad un assessment infermieristico al fine di valutare la capacità della persona assistita e/o caregiver di gestire un trattamento chemioterapico a domicilio. A supporto degli interventi di educazione terapeutica individuali si sono prodotti materiali informativi/educativi con strategie “health literacy” che contengono informazioni rispetto alla corretta conservazione ed assunzione del chemioterapico, alle possibili tossicità ed al corretto smaltimento di eventuali residui. Quale parte integrante dell’attività clinico-assistenziale si è avviato un programma di follow up telefonico, effettuato secondo una tempistica differente in base al regime terapeutico. Infine l’azienda ha istituito un numero verde, disponibile h24, per urgenze e dubbi relativi al regime terapeutico”. Quest’anno il concorso ha visto il record di candidature, con 122 best practice già in adozione presso la Sanità italiana. Alcuni dati interessanti di quest’anno:

  • 78 le strutture sanitarie e socio-sanitarie partecipanti, tra le quali ben 10 IRCCS e molte tra le più importanti realtà ospedaliere del Paese;
  • 16 le Regioni coinvolte;
  • 101 i progetti candidati da realtà pubbliche e 21 quelli dalle private che, nel 2019, partecipano per la prima volta.

Marche Nord, è in prima linea nella prevenzione del rischio clinico. In questi anni ha costituito due gruppi di lavoro: il Comitato per la Gestione del Rischio Clinico e il Comitato Valutazione dei Sinistri. Il primo gestisce ed elabora tutte le informazione che convergono da diversi punti: reclami degli utenti, dalle istanze del Tribunale del Malato, dalle segnalazioni di operatori e pazienti, dalle periodiche revisioni delle cartelle cliniche, esperienze o danni che si sono verificati in altre strutture ospedaliere. Dati che vengono analizzati per prevedere le eventualità e prevenire che un evento avverso si verifichi nuovamente. Numeri che vengono tradotti in nuove procedure e accorgimenti che influenzano i percorsi clinici e organizzativi e garantiscono maggiore sicurezza. Questo percorso garantisce sicurezza del paziente e dell’operatore. Elementi che arrivano anche dal comitato valutazioni dei sinistri che agisce per accertare il danno, una volta che l’evento avverso si è palesato.

La premiazione

foto della premiazione

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