La malattia colpisce 1 persona su 120 abitanti. Già seguiti circa 70 piccoli pazienti. Aperta una linea telefonica, attiva dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 13, che consente ai familiari o ai pediatri di libera scelta di mettersi in contatto con la struttura ospedaliera.
Banalmente viene chiamata "intolleranza alimentare". Ma la celiachia è molto di più. Lo dicono i numeri: sono malate di celiachia una 1 persona su circa 120 abitanti. "Riportando il dato alla nostra realtà provinciale – spiega Leonardo Felici, direttore delle Pediatrie degli Ospedali Riuniti Marche Nord – significa che potenzialmente sono malate circa 2 mila persone di cui 250 sono bambini".
Insomma, incide a tal punto sulla popolazione che la Pediatria di Marche Nord è stata riconosciuta come il nuovo centro di riferimento ospedaliero provinciale per la malattia celiaca. "In realtà la Pediatria di Pesaro già dal 2011 è stata inserita nella rete dei presidi nazionali accreditati – spiega il primario -; ma da quando abbiamo cominciato, il servizio è cresciuto e oggi seguiamo circa 70 piccoli pazienti".
Poi Felici spiega la necessità di avere in Provincia una struttura ospedaliera di riferimento: "La mancata o tardiva diagnosi espone i pazienti al rischio di sviluppare patologie autoimmuni o altre complicanze, come il diabete o la tiroidite, per non parlare di malattie neoplastiche come il linfoma addominale. E non stiamo parlando di una malattia che incide poco sulla società se si pensa che di celiachia sono malate 1 persona su 120 abitanti, con un impatto importante sulle famiglie, sulla scuola, sulle attività extrascolastiche come lo sport, nonché sull’aspetto economico per sostenere una dieta priva di glutine. La sua diagnosi non può essere demandata solamente al medico di base o pediatra: quando quest’ultimo ha un sospetto – continua il Direttore -, come scarso accrescimento, anemia o diarrea ricorrente, deve poter contare su una struttura ospedaliera che sia sul territorio, senza essere costretto ad inviare il piccolo paziente e la sua famiglia fuori provincia, se non addirittura fuori regione, per una valutazione completa e certa".
Da qui la necessità di creare un punto di riferimento ospedaliero per la diagnosi e la terapia, con un equipe composta da pediatri, da sanitari di laboratorio, gastroenterologi, anatomopatologi e psicologi. "Queste figure professionali lavorano insieme e consentono di arrivare ad una diagnosi certa, migliorando la qualità della vita del bambino, la sua alimentazione, fino al supporto psicologico ai piccoli e alle famiglie. Ma il centro ha anche un altro ruolo importante, ossia essere riferimento per i pediatri di libera scelta e per le strutture territoriali, anche a fini formativi".
In pratica sono già operative numerose attività, organizzate per accompagnare il piccolo paziente all’obiettivo finale, avere una diagnosi certa ed essere seguiti nel trattamento. "Da una parte – spiega Enrico Felici, altro medico della Pediatria e referente del centro – c’è l’attività assistenziale della Pediatria che collabora con il laboratorio di immunologia e di genetica, il servizio di gastroenterologia ed endoscopia, di anatomia patologica e con le psicologhe ospedaliere. E il percorso può cominciare sia a Pesaro che a Fano, con ambulatori dedicati. Inoltre la struttura tiene i contatti con il pediatra di libera scelta del bambino per l’affidamento a casa, organizza incontri periodici con i piccoli pazienti e i loro familiari nonché con l’associazione italiana celiachia (AIC). Ma stiamo anche cercando di recuperare i piccoli pazienti a cui è già stata diagnosticata la malattia, ma che vengono seguiti in altra struttura. Ecco perché abbiamo aperto una linea telefonica (0721/365244), attiva dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 13, che consente ai familiari o ai pediatri di libera scelta di mettersi in contatto con noi ".
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