Post Acuzie: Storia di un’agave
Storia di un'agave avventurosa...
Allestite nel nuovo Reparto di Cure Post Acuzie del Presidio di Fano, le opere donate all’artista fanese Luca Caimmi, illustratore, eclettico narratore dalla poetica surreale e fiabesca, rappresentano le gesta fantastiche di una pianta grassa.
Le opere create da Caimmi sono state stampate su tela e trasformate in quadri fotografici, allestiti nel reparto Cure Post Acuzie dell’Ospedale di Fano. I lavori vanno a comporre una sorta di libro per immagini da leggere attraverso modalità differenti: con sguardo fugace e veloce come si conviene a chi è di passaggio, oppure soffermandosi su una visione curata ad attenta come si conviene a chi dell’opera d’arte intende carpire l’intimo senso.
Il ciclo di lavori si sviluppa sulla storia di un’agave, pianta grassa dalla vita avventurosa che emigra in contesti sempre differenti e mutevoli. E così, la pianta si muove verso il suo paese d’origine, accompagnata da una giovane amica e dal suo sguardo incantato.
Nel loro avventuroso viaggio incontrano elementi del mondo vegetale dalla natura ambigua e apparentemente ostile, ma che poco a poco rivelano la loro vera natura, mite e amichevole. Infatti, le piante con l’auto di un amico “umano” aiutano la bambina a superare i propri guai e la pianta a trasferirsi definitivamente nel cortile della casa del bambino amico, dove poter fiorire tranquillamente, come non riusciva a fare nel suo paese.
Una storia immaginaria e semplice, che si concede attraverso un disegno pulito ed efficace, oltre che una manualità che rende perfettamente “concreto” un mondo esterno, irreale , fantastico e sognato. Queste opere allestite in questo reparto hanno il pregio non solo di vestire, colore di bellezza questi luoghi di cura, ma anche di rivolgersi a chiunque, senza distinzioni di età e di fasce sociali, poiché sanno comunicare con semplicità e forza dei grandi temi dell’umano sentire.
E’ forse per questo che la scelta tematica dell’artista è caduta proprio sulla natura di un vegetale e su come le vite possano incrociarsi, sorreggendosi vicendevolmente. Grazie a questa trama fiabesca questo particolare luogo appare avvolto da un’ atmosfera sospesa, pervasa da un ritmo lento che accompagna lo spettatore e lo spinge a calarsi in mezzo alla natura, fino ad entrare in un viaggio ideale che potrebbe essere anche lungo e piacevole…
Colpisce in ultima analisi la forza dell’impianto narrativo che si concede grazie a una storia che non è proposta come lettura precisa dei singoli momenti, ma piuttosto come una serie di quadri che suggeriscono e ricercano connessioni narrative e visive vicendevoli, lasciando aperte tutte le possibilità di lettura.
Queste suggestioni sono enfatizzate da un uso preciso della tecnica, perfetta nel segno e minuziosa nelle campiture di colore, anche i particolari di ciascuna opera emergono grazie all’uso di un cromatismo uniforme e piatto che contribuisce a conferire alla composizione solidità ed incisività sul piano estetico.
L’Agave è la splendida metafora di una profonda positività, capace con la sua forza di trascendere i limiti del dolore e se possibile, attraverso l’immaginazione e la sensibilità, di abbattere anche le barriere fisiche che, a volte, possono ostacolare la vita libera delle persone.
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