Procede senza sosta il percorso di integrazione tra le unità operative di Fano e Pesaro. Un esempio viene proprio dall’Urologia di Marche Nord, con un primario unico, Valerio Beatrici, che ha differenziato le attività tra Santa Croce e San Salvatore
La rivista online "Altro Giornale Marche" ha voluto incontrare il Direttore per una intervista che snocciola le attività dell’unità operativa impegnata ad operare su tre stabilimenti ospedalieri. L’intervista ha lo scopo di chiarire come questa nuova riorganizzazione impatta sulla popolazione della provincia di Pesaro e Urbino, nell’ambito di una specialità – quella dell’Urologia – che ha un bacino che si estende ben oltre i confini della Provincia. Ecco un estratto dell’intervista che potete consultare integralmente sul sito www.altrogiornalemarche.it. "Sin dalla mia nomina – spiega Beatrici -, ho curato particolarmente la redistribuzione dei compiti istituzionali tra i tre stabilimenti: ospedale di Pesaro Centro, di Muraglia e nosocomio di Fano. L’attività chirurgica, con complessità medio-alta, è concentrata su Pesaro con 20 posti letto (attiva in forma permanente 7 giorni su 7).
"Le prestazioni di chirurgia a ciclo breve, con dimissione in serata, dette DAY SURGERY, vengono svolte a Fano per circa 10 – 14 pazienti alla settimana, mentre sempre a Pesaro è prevista l’attività una volta alla settimana. In complesso l’attività chirurgica garantisce tra Fano e Pesaro ben 10 sedute operatorie settimanali".
Quali sono le altre attività, oltre a quella chirurgica, svolte dalla Unità Urologica, da Lei diretta ?
"Seppur con aggravi operativi e qualche difficoltà, superata grazie all’impegno ed abnegazione del personale tutto, a cui sono molto grato, siamo in grado di assicurare mediante una organizzata redistribuzione nei tre stabilimenti, attività di Diagnostica Ambulatoriale, Endoscopica, Ecografica, Urodinamica e Biopsie prostatiche".
Come organico come siete messi, tenuto conto di una generale lamentela, proveniente da altri Ospedali sulle carenze di personale. legate anche ai programmi di spending review?
“In generale non posso lamentarmi; l’Unità Urologica può disporre di uno staff medico di 11 elementi, di cui un borsista ed uno specializzando, mentre l’organico infermieristico può dirsi, in linea di massima, al completo. Anche l’acquisizione di strumentazioni diagnostiche tecnologicamente più avanzate, quando giustificate da documentate motivazioni, non trova difficoltà ad essere accolta".
Leggi l’intervista completa su Altro Giornale Marche
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