La struttura diretta da Letterio Morabito scelta come centro di formazione internazionale. Due giorni in sala operatoria tra interventi e “didattica”. A Pesaro, lo scorso maggio, erano già venuti neurochirurghi dal Brasile, l’Argentina e dal Guatemala
Tornano a scuola a Pesaro altri neurochirurghi sudamericani. La sala operatoria del presidio ospedaliero San Salvatore di Marche Nord, la settimana scorsa, ha ospitato due brasiliani, due messicani ed un venezuelano, tutti colleghi di Letterio Morabito, primario della Neurochirurgia dell’ospedale pesarese che insieme a Emiliano Agostini, Samantha Masaccessi, Stefano Toninelli e Pierpaolo Ragazzi hanno effettuato interventi complessi di chirurgia spinale sul tratto cervicale, lombare e dorsale.
I 5 neurochirurghi d’oltreoceano sono stati in sala operatoria con i colleghi pesaresi, hanno fatto domande sulle tecniche utilizzate e sulle apparecchiature a disposizione. In totale sono stati trattati sette casi di chirurgia spinale, scelti tra l’attività programmata proprio per la loro complessità e diversità.
"La scelta di Pesaro come centro di riferimento internazionale per la formazione dei Chirurghi Vertebrali fatta da Ulrich, società tedesca di strumentazione per la Chirurgia Spinale – spiega Morabito -. costituisce un importante riconoscimento del livello di professionalità raggiunto dalle strutture italiane ed in particolare dalle Marche. Una esperienza che abbiamo già testato lo scorso maggio con l’arrivo a Pesaro di altri colleghi sudamericani. Anche questa volta, prima di entrare in sala operatoria abbiamo discusso con i colleghi d’oltreoceano gli esami radiologici correlati agli aspetti clinici e le scelte sulle indicazioni di terapia e chirurgia. Dopo l’incontro, in sala operatoria abbiamo illoustrato ai medici stranieri le metodiche e le tecniche utilizzate nella chirurgia spinale e spiegato, nei diversi interventi, le soluzioni adottate. Alla fine di ogni seduta operatoria – conclude Morabito – abbiamo svolto incontri per raccogliere impressioni, discutere le scelte e confrontare le esperienze cliniche nell’ottica di trarre il massimo livello di collaborazione tra le diverse professionalità".
Foto di Luca Toni
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