Il direttore del reparto di Marche Nord racconta l’andamento nell’anno della pandemia: «Ripresi gli interventi programmati e ridotte le attese». Oltre 800 interventi in elezione e altrettanti di traumatologia in urgenza.
L’emergenza Covid non ha fermato l’attività chirurgica di ortopedia e traumatologia di Marche Nord: nell’anno 2020 sono stati eseguiti complessivamente 1622 interventi, in totale sicurezza sia per il paziente che per gli operatori sanitari. «Lo scorso anno – spiega il direttore dell’unità operativa di Ortopedia dell’azienda ospedaliera Marche Nord Luca Memè (nelle foto con parte dello staff) – nonostante la pandemia l’attività del reparto di Ortopedia è proseguita riuscendo, in parte, a recuperare le liste di attesa per l’attività programmata che, inevitabilmente, era rimasta indietro nelle settimane in cui si è garantita esclusivamente l’attività di urgenza presso il Santa Croce di Fano, con il presidio San Salvatore interamente dedicato ai pazienti affetti da Coronavirus».
«Tutto il reparto ha garantito la totale sicurezza sia del degente che degli operatori sanitari, grazie alle procedure aziendali che prevedono test e tamponi per tutti quelli che transitano nelle nostre strutture». I numeri parlano di oltre 822 interventi in regime di elezione e 800 di traumatologia. Dati importanti se si considera che durante i mesi di lockdown si è svolta esclusivamente attività di urgenza, e che ogni branca specialistica chirurgica – per evidenti motivi legati alla sicurezza dei pazienti e sanificazione dei locali – ha subito una contrazione delle sedute operatorie. «Inoltre i risultati clinici raggiunti – precisa Memè – sono eccellenti, con ripresa veloce del paziente. Un lavoro di squadra con l’equipe infermieristica – compresa quella del blocco operatorio per il reperimento del materiale ortopedico e anestesiologico – che ha garantito il raggiungimento di questi risultati in condizioni critiche come quelle che stiamo ancora vivendo».
La totale sicurezza, fuori e dentro la sala operatoria, è garantita da procedure precise: effettuazione al paziente del tampone 48 ore prima dell’intervento, e la ripetizione del test ogni tre giorni durante la degenza. Resta alta la guardia anche sul personale medico, infermieristico e su tutti gli operatori che transitano a vario titolo all’interno dei reparti nonostante la copertura vaccinale alla quasi totalità dei dipendenti. L’attività prosegue spedita anche nel 2021: nei primi mesi dell’anno sono stati eseguiti oltre 250 interventi di cui più di 100 di chirurgia programmata (protesi ginocchio, anca, artroscopie spalla e ginocchio) e 150 di traumatologia. Si tratta, anche, di interventi complessi su pazienti fragili, alcuni over 90, con risultati clinici positivi e standard di qualità elevatissimi. Molti interventi richiedono cooperazione di plurime figure professionali, ad esempio per operazioni con l’impiego di tessuto osseo proveniente dalla banca dei tessuti muscolo scheletrici di Treviso, oppure con impianti di componenti su misura creati e studiati per risolvere i casi più complessi.
11,606 total views, 5 views today