Le prestazioni ai malati oncologici sono sempre state garantite e continueranno ad essere erogate nella totale sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari. Lo precisa una nota dell’azienda ospedaliera Marche Nord in merito alle dichiarazioni della dottoressa Catalano.
‘I ricoveri dei malati oncologici – spiegano il Direttore del Dipartimento di Onco – Ematologia Giuseppe Visani e il direttore dell’Oncologia Paolo Alessandroni – sono sempre stati garantiti presso l’Ematologia di Muraglia, se covid negativi, e presso il San Salvatore, se covid positivi. Inoltre, le prestazioni oncologiche in Day Hospital dei presidi di Pesaro e Fano, così come gli interventi chirurgici a favore di pazienti oncologici non sono mai venuti meno. Tutti gli sforzi fino ad oggi compiuti per mantenere attività chirurgiche covid negative presso il presidio San Salvatore sono stati fatti soprattutto per i malati oncologici. Spiace davvero che ancora una volta una indispensabile azione volta a tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini sia strumentalizzata per generare una polemica inesistente”.
“Venerdì 12 dicembre – aggiunge il direttore sanitario Edoardo Berselli – si è riunita, in urgenza, l’Unità di Crisi di AORMN su segnalazione del Pronto Soccorso e della Direzione Medica dei Presidi. Nei due Pronto Soccorso di Pesaro e Fano erano presenti ed in attesa di ricovero più di 60 pazienti, sia covid positivi che covid negativi, con un costante afflusso di nuovi accessi, una parte dei quali avrebbero poi dovuto essere ricoverati. Un numero così elevato ha superato ogni possibilità di ricezione nei letti a disposizione a Marche Nord. I direttori delle UUOO, la DMP, le Bed Manager, la Dimissioni Protette hanno effettuato ogni possibile sforzo per dimettere e trasferire i pazienti non più necessitanti di livelli assistenziali per acuti, ma, già da giorni, i posti messi a disposizione dal territorio per i trasferimenti (RSA, etc.) sono stati molto al di sotto delle necessità giornaliere e questo ha causato un pericoloso stazionamento di pazienti su barelle al pronto soccorso, anche per più di 48 ore in attesa di un letto per il ricovero. Questa situazione di rischio si è ulteriormente acuita venerdì, con le presenze eccezionali sopra indicate. Una richiesta urgente di aiuto da parte del territorio ha esitato solo nel riassorbire le degenze extra provincia presenti nella struttura di Galantara, dove era presente personale infermieristico di AORMN (altra soluzione in emergenza adottata per fare fronte alla situazione critica della scorsa settimana). Pochi altri posti sono stati messi a disposizione dal territorio per i pazienti dimissibili, e comunque in numero assolutamente insufficiente per ridurre i rischi ai due PS (dove tra l’altro il personale sanitario ha mostrato preoccupanti segnali di essere al limite della sopportazione, dopo mesi di lotta in trincea senza quasi soste). A fronte di questo, ancora una volta, AORMN ha dovuto trovare da sola una soluzione a questa nuova criticità; con il personale recuperato da Galantara si è potuto organizzare un turno infermieristico per mettere a disposizione dei malati in attesa di ricovero il solo reparto ancora fruibile perché recentemente sanificato, ovvero l’Oncologia di Muraglia”.
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