Santa Croce: con la Medicina Interna va avanti l’ospedale per intensità di cura

Sette posti letto dedicati, che si vanno ad aggiungere ai 5 destinati ai pazienti colpiti da ictus. Frausini: “Forse unica realtà italiana resa possibile grazie allo sforzo di medici e infermieri e al contributo della Carifano”

La Medicina interna cambia pelle. Da febbraio l’organizzazione si è evoluta dando vita ad una nuova modalità di assistenza, "forse unica in Italia e nelle Marche appena accennata a Fabriano", ha spiegato Gabriele Frausini, direttore della Medicina Interna del Santa Croce di Fano. Partiamo dai numeri: 5 posti letto dedicati alla stroke unit, ossia al trattamento dell’ictus, 26 letti di media intensità di cura, 12 a bassa intensità e 7 posti letto dedicati all’alta intensità di cura destinati ad accogliere pazienti critici di tutto il dipartimento medico che richiedono una assistenza più complessa, magari usciti dalla Rianimazione ma non ancora pronti ad entrare in reparto proprio per il fragile quadro clinico".

E continua Frausini: "Fino ad ora convivevano nello stesso reparto pazienti anziani che richiedono una bassa assistenza infermieristica e il paziente affetto da embolia polmonare subacuta". Oggi non c’è più questa promiscuità: "Grazie al contribuito della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano – continua il direttore della Medicina -, che ci ha dotato di monitor, centraline e defibrillatori per un investimento complessivo di circa 100 mila euro, all’alta intensità di cura abbiamo dedicato 6 posti letto più uno in camera singola, quest’ultimo destinato ai pazienti che richiedono l’isolamento come gli oncologici, spesso con le difese immunitarie compromesse".

Non solo. Conclude Frausini: "Oltre alla Fondazione, in un momento segnato dalla spending review, questa realizzazione è possibile, con le medesime risorse, grazie agli sforzi del personale medico e infermieristico specializzato".

Sulla situazione della sanità locale interviene anche il direttore generale di Marche Nord Aldo Ricci: "La sanità in questo territorio sta facendo molto con servizi di qualità. Uno di questi è proprio la sperimentazione di una organizzazione basata sull’intensità di cura che migliora l’assistenza e nel tempo genera risparmi che vanno investiti nei progetti di potenziamento".

Una parola del direttore generale anche sull’Emergenza e urgenza: "Noi siamo l’unica provincia marchigiana a gestire l’emergenza urgenza in maniera unitaria con protocolli, per esempio, per la gestione dell’ictus, del trauma cranico o dell’urgenza endoscopica. Questo significa che il 118 e tutti i pronto soccorso hanno protocolli condivisi che consentono di inviare il paziente critico nel centro di competenza, senza perdite di tempo. Questo non avviene, per esempio, al sud delle Marche".

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